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Aumento rendite catastali e tasse dopo i bonus edilizi: simulazioni per città

Con i bonus edilizi per lavori di riqualificazione aumentano le rendite catastali degli immobili ma anche IMU, ISEE, IRPEF e altre imposte: prime stime.

Chi ha fruito dei bonus edilizi per riqualificare il proprio immobile andrà incontro ai controlli del Fisco, mirati a verificare l’aggiornamento dei dati catastali.

Chi fa ristrutturazioni edilizie è tenuto ad aggiornare i dati catastali. Andremo a verificare che l’abbia fatto.

  Ad annunciarlo è stato nei giorni scorsi il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti illustrando il Piano Strutturale di Bilancio, sollevando subito un ampio timori a fronte del timore di un significativo aumento delle rendite e delle relative tasse.


Aumento rendite catastali dopo il Superbonus

Questa previsione di legge era già prevista dalla Manovra 2024 (articolo 1, comma 86), ma il nuovo PBS infligge una nuova stretta, dispondendo anchela revisione d’ufficio d parte del Fisco laddove i contribuenti che hanno ristrutturato casa con il Superbonus non provvedano in prima persona ad aggiornare i dati in Catasto con i valori di mercato aggiornati.

Di fatto, oltre a subire una sanzione, questi proprietari di immobili – laddove si evidenzi un miglioramento della classe energetica che aumenta il valore catastale della casa – subiranno un incremento automatico del valore degli immobili, in virtù dei lavori di efficientamento, abbia aumentato anche la rendita catastale.

Ma quali sono i dati catastali da aggiornare? Ad esempio: un sistema di isolamento termico produce una maggiorazione dello spessore dei muri e una diminuzione della larghezza o profondità di balconi, giardini e cortili; un impianto fotovoltaico o solare termico oppure un nuovo impianto di climatizzazione muta le prestazioni energetiche della casa.

Il direttore lavori deve dunque presentare la dichiarazione di variazione catastale o attestare che i lavori non hanno influito sulla rendita catastale.


Immobili a rischio di aumenti IMU e IRPEF

È proprio questa rivalutazione della rendita catastale ad avere ripercussioni sulle imposte, in primis sull’IMU versata per le seconde case e le prime case di lusso. L’IMU, infatti, aumenta in modo direttamente proporzionale alla rendita catastale.

Anche altre imposte sono destinate a subire rincari, considerando che l’aumento della rendita catastale fa crescere il valore ISEE e il reddito lordo ai fini IRPEF.


Di quanto aumenta la rendita catastale dopo il Superbonus

A conti fatti, gli incrementi possono arrivare anche al 50% se ad esempio una casa popolare di categoria A/4 salta di categoria catastale passando ad abitazione di tipo economico A/3. Effettuando prime simulazioni in materia, emerge che l’aumento delle rendite catastali sarà del 16-18% con il passaggio di una classe, oltrepassando anche il 30% nel caso di due classi in più.

A Roma, ad esempio, una casa popolare A4 con 6 vani catastali e con una rendita base di 759 euro raggiungerebbe gli 883 euro con passaggio di una classe, oppure i 1.038 euro con il salto di due classi.

A Milano, invece, un’abitazione popolare A4 con 6 vani catastali passerebbe da una rendita di 604 euro a 712 euro saltando una classe, oppure a 836 euro con due classi aggiuntive.

 

FONTE: PMI.IT

di TERESA BARONE

15 OTTOBRE 2024

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